LA DISCIPLINA PORTA ALLA CHIAVE PER USCIRE DALL’ILLUSIONE – LA VISIONE E IL MESSAGGIO

LA DISCIPLINA PORTA ALLA CHIAVE PER USCIRE DALL’ILLUSIONE – LA VISIONE E IL MESSAGGIO

Da tempo ormai non raccontavo più la visione, è stata una scelta personale, molte sono state le visioni avute, soprattutto nell’ultimo anno, alcune cose, per adesso, scelgo ancora di non divulgarle, ma da qui riprendo a raccontare riportando anche quanto queste immagini mi comunicano inerente il momento straordinario che noi, privilegiati esseri umani, stiamo attraversando in questo Nuovo Mondo nel pieno della sua riforma che naturalmente dentro tocca ognuno di noi per accompagnarci, più o meno fortemente, a spogliarci di quei muri e quelle maschere illusorie accumulate nel corso del tempo per finalmente essere davvero ciò che siamo, ovvero particella divina facenti parte di un grande disegno cosmico per il quale adesso la Fiamma Divina presente in ognuno di noi emerge e risplende.

Sono tanti i volti sospesi in uno spazio e in un luogo indefinito, passano dinanzi a me. Dai più svariati punti di questo ampio spazio arrivano per ritrovarsi in un punto centrale fermandosi in cerchio; si osservano senza proferire parola. In mezzo compare la terra, il suo moto viene colpito da un fascio di prorompente luce che rompe l’ultima banda energetica che la avvolge, ad un estremo prende a sfiatare, all’altro la rottura della banda fa passare il fascio luminoso che rapido la avvolge mutando di consistenza e divenendo acquosa ma solida; la prospettiva cambia, si presenta il suolo, prima terreno fertile, poi attraversa un veloce cambiamento, la vegetazione muore colpita da un caldo secco che penetra, si fa tutto arido creando spaccature più o meno profonde. In lontananza una persona cammina in questa valle ormai desolata, cade al suolo e inizia a piangere lacrime copiose, in ginocchio le mani poggiano sulla terra che da subito è dura ma che al contatto con le lacrime, veloce, muta diventando da subito nero, melmoso, puzzolente, poi, nel processo di assorbimento, presenta una trasformazione che muta il suolo portandolo a nuova vita anch’esso di distinta consistenza, ad un primo tocco risulta terroso per poi diventare acquoso ma spesso, terroso si, ma ne secco ne fangoso, sabbioso ma fluido. Nell’ampliarsi della prospettiva tante sono le persone in ginocchio che piangono, tutte producono il medesimo effetto sulla terra e ognuna nel rialzarsi solca il suolo lasciando un’impronta. Dal cielo un suono, dalla terra un boato fa avvertire un implosione interna nel quale il nucleo ha rielaborato i fluidi assorbiti per trasmutarli in nuova linfa. Nuova vegetazione germoglia, il secco caldo cessa e sopraggiunge una pioggia, anch’essa acquosa ma densa color argento e oro.

Una costruzione fuoriesce dal suolo, accanto ad essa una scala a spirale porta al centro della terra, la struttura si presenta ampia, della stessa sostanza acquosa ma densa, solida ma morbida, dura ma fluida, il colore è di un delicato azzurro molto luminoso e alla sola visione trasmette un profondo senso di Sacralità, imponente meraviglia del creato. 

Alcuni individui restano in ginocchio, altri si alzano e prendono a camminare per raggiungerla richiamati dall’emissione di un vibrato che trasmette un suono melodioso e morbido unito ad un profumo di delicata rosa che emerge dal sottosuolo tutto intorno alla sacra struttura. 

Siamo al punto cruciale del manifestarsi di un compimento e una rivoluzione senza precedenti; da qua prendiamo a sperimentare il senso dell’esistere imparando ad accettare che molte cose non troveranno mai risposta, nel consapevolizzare che la vita è un mistero e che in quanto tale va vissuta. Da qua la presa di coscienza che le domande di per se non esistono e che sono fonte di un meccanismo mentale costruito su schemi e scatole poi chiuse che hanno reso la percezione del procedere arduo e doloroso, limitato e limitante,  schemi che hanno portato l’individuo a staccarsi dalla Sacralità e dalla natura, la nostra prima grande Maestra. Schemi che hanno portato a credere che la materia sia un luogo irto nel quale la sete di accumulo ha prodotto dei danni per alcuni versi irreparabili in modo umano, che hanno portato a credere che monetizzare fosse il motivo primo del vivere portando gli individui a chiudersi dentro una ruota che nell’illusorio controllo ha perso il controllo iniziando a girare troppo velocemente per la resistenza della macchina biologica che abitiamo portando tutto ad estremi insostenibili. 

Ora ognuno è portato ad inginocchiarsi alla terra, non per punizione, non perchè vuole darci dolore, ma per accompagnare a ristabilire la connessione con il cosmo; perché la via per arrivare al cielo è radicarsi nella terra, la via per uscire è entrare.

La terra, tanto maltrattata e disprezzata è la chiave d’accesso ai regni interiori, e non solo, della stessa così come dell’essere, la terra è custode della Sacra forma, dentro come fuori, la terra è la via di mezzo che richiama chi dagli estremi ha sete di cielo e alture di ogni sorta. 

La terra conserva il codice primo che manifesta la vita, il cosmo adesso impone disciplina ed è avvolto da un’energia molto forte che scardina nettamente criteri e annulla sicurezze illusorie, tanto che abbiamo perso tutti i punti di riferimento; ci porta ad inginocchiarci sacralmente al lei, la terra, che detiene il sacro fulcro cosmico colmo di vita in ogni sua forma. 

Oltre questo, una materia sconosciuta arriva da lontano e penetra con codici che attivano parti interiori già esistenti in tutti noi.

Il canto del cosmo sta mutando la sua melodia e non è l’orecchio umano, che in se conserva ogni forma primordiale, che va a sentire, ciò che sente è la forma primordiale che davvero siamo, ovvero particella divina, fatta ad immagine e somiglianza del creatore  per il quale ognuno è detentore con uniche sfumature. 

Da qui nasce ora la nuova concezione di Coscienza Collettiva. Da qui si consolida l’illusoria distruzione portatrice di vita vera. 

Il tempo, nel rompersi, produce l’infinito adesso che plasma l’esistere perpetuo in nuova forma.

La disciplina porta alla chiave, la chiave consente l’accesso al grande regno che è già qua. Accorgiti, accorgiti anche di accorgerti. Le cose non sono come sembrano.

… Diverremo molti e molti e molti

Con Forza, Coraggio e Fede

Stefania Ricceri