SPIRITUALE DELLA NUOVA ERA

SPIRITUALE DELLA NUOVA ERA

 La spiritualità che si esprime nella materia.

Individuo spirituale della nuova era

L’individuo spirituale della nuova era quando lo incontri te ne accorgi. I suoi occhi sono profondi, vividi, infuocati, penetranti, consapevoli. Sono selvaggi, energici, impavidi, veraci. Sono quelli che la spiritualità la sentono vibrare in un modo inspiegabile a parole.

Ha attraversato tante fasi, dal peace&love allo smarrimento, la frustrazione. La sensazione di nullità, l’illuminazione, la percezione di inutilità. Sconfitta.

Ha sentito in se il tutto e poi il nulla, ha imprecato, ha mollato, è risalito, ha vinto e perso, gioito e sofferto.

L’individuo spirituale della nuova era ha commesso tanti errori, ha creduto alle illusioni, ha accettato compromessi.

Con alta probabilità ha sperimentato la depressione. Il mal di vivere. Perché quando cerchi lo stato di grazia e magari la vita ti colpisce con un lutto e con una lite, o la perdita del lavoro… Beh, si va giù e la grazia diventa dolore.

Un dolore così forte da risultare insopportabile, quel qualcosa per cui inevitabilmente ti perdi. E si sa, perdersi sulle prime è un gran casino!

Eppure dentro qualcosa ancora richiama, il tempo lenisce le ferite, le esperienze temprano e la consapevolezza si fa strada. Rinasce così lo spirituale, selvaggio, impavido, bruciante.

Rinasce dai suoi dolori, dalle sue perdite, dal suo buio personale.

E cosa succede quando rinasce?

Succede che alto dopo alto e basso dopo basso, impara.

Impara che la vita è esperienza, che ogni cosa è indispensabile per far venire fuori quel fuoco sacro ardente. Perché la vita ti sfida, ti ferisce, ti toglie, ti sbatte nel tuo inferno personale.

Poi guarda come te la cavi.

E nel momento in cui sei così perso, così in basso, così dolorante, ti mostra uno spiraglio di luce. Quella luce è il segno che stai rinascendo a te stesso.

E lì la vita ti premia.

Quando lo spirituale esce dall’ inferno torna nel mondo con occhi diversi, animo impavido, cuore ardente.

Il suo corpo ha tutti i segni di chi le ha provate sulla sua carne le cose. Ha una voce squillante, energica, risoluta. Cammina con passo deciso, il passo di chi anche questa volta ce l’ha fatta.

Il passo di chi, dopo aver perso tutto, ha ritrovato se stesso.

Sa bene che la vita, quando meno se lo aspetta, se non camminerà nel mondo con passo accorto, lo prenderà per risbatterlo laggiù, al buio.

Quando lo incontri te ne accorgi perché il suo vibrato è forte, coinvolgente. Quando ti parla ha tante storie da raccontarti. Per ogni cicatrice una situazione che ha affrontato, risolto, guarito. Ti dice anche che ancora ha molto da sperimentare, da imparare.

L’individuo spirituale della nuova era è così, netto, schietto, diretto, senza peli sulla lingua.

Se soffre, soffre, se è triste, è triste, se è gioioso, è gioioso. Se è felice, è felice!

Egli è libero di essere quel che è. Pienamente.

Lo spirituale così lo riconosci subito e si, anche lo spirituale s’incazza. Perché là dove vede brutture non fa finta di niente, dove incontra ingiustizie si adopera; dove scorge falsità, se necessario, colpisce.

E non per questo non lo si può chiamare spirituale, anzi!

E’ irriverente, rivoluzionario, creativo, tenace, temprato, forte. Ma in tutto questo è vulnerabile, delicato.

Il suo modo di esprimersi non è dettato dalla rabbia ma dalla risolutezza e determinazione. E’ attivo, caparbio, fiducioso.

Sa bene, ormai, che la vita molto più di egli stesso sa cosa sia meglio; dunque procede nella sua avventura sapendo che sulla strada incontrerà ciò che è più opportuno. Ciò che più gli serve per verticalizzarsi e compiere il suo cammino.

Sa che il cammino terreno è una continua scuola nel quale non si smette mai di imparare. 

L’individuo spirituale della nuova era se ti è accanto lotta al tuo fianco e per te, se necessario.

Ti travolge per provocarti. Ti stuzzica per liberarti, ti infastidisce per stimolarti.

E sa farlo tenendoti per mano, per non farti cadere. L’individuo spirituale della nuova era scende all’inferno con te, e no, non ti abbandona, mai.

Perché crede in te e sa che se egli stesso ce l’ha fatta anche tu puoi farcela!

A tutti i Cuori impavidi!

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Con Forza, Coraggio e Fede.

Siate Luce!

Stefania Ricceri