Resta in ascolto

Resta in ascolto

anima

Non affrontai bene quel momento della mia vita, non credevo di essere preparata, non ero la persona che sono oggi, ma certe cose accadono.

A quel tempo molte cose per me erano difficili, ma fra tutte la notizia della malattia di mio padre fu la più devastante. Pochi mesi e poi i miei occhi non avrebbero più visto i suoi.

Fu difficile, tremendamente difficile, quei mesi hanno scandito lo spegnersi di una persona meravigliosa, per quanto le cose tra noi spesso fossero difficili lui per me era è e sarà sempre un uomo fantastico. Ci siamo lasciati in silenzio, già perché certe cose quando prendono ti lasciano il cervello acceso, ma ti tolgono la parola, quindi pur consapevoli di ciò che ci aspettava i nostri incontri erano fatti di lunghi silenzi e tante lacrime. Molti irrisolti sono rimasti lì in quei silenzi fatti di carezze, lacrime e pensieri impronunciabili.

In silenzio, nel silenzio della notte il suo corpo si spense ed io caddi in uno stato che ancora oggi non saprei descrivere bene, perché quando accade una cosa così e non sei preparato al fluire delle energie, non puoi stabilire quanto male faccia, puoi solo dire che fa tanto male, non esiste un grado di misura adatto.

I giorni successivi furono contorti, passavo da uno stato di serenità ad uno in cui, rendendomi conto di ciò che era accaduto, piombavo nella disperazione e nel pianto, poi dopo un mese circa non avevo più nessuno stato di serenità, rimasi nella disperazione per molto tempo e camminavo per strada sentendomi mutilata brutalmente, andavo spesso al cimitero, mi crogiolavo nei ricordi. Quante lacrime, troppe.

Un giorno cominciai a parlargli, gli raccontai tutto quel che avevo dentro, gli dissi che mi sentivo sola e che avevo bisogno di un suo cenno per capire se lui mi fosse ancora vicino.

Quella notte lo sognai.

Mi trovavo sul corso che incrociava casa e lui arrivò sulla sua macchina, accostò e mi disse di salire, doveva parlarmi. Era bellissimo, abbronzato come al suo solito (il colorito era dato da tanti anni di cantiere), i suoi occhi color mare meravigliosi e i suoi capelli scuri e ribelli svolazzavano per l’arietta primaverile che entrava dai finestrini abbassati.

Mi sorrise e mi disse che dovevo essere tranquilla, nulla era cambiato, non lui si era spento, bensì il suo corpo. Mi ha spiegato che era sempre vicino a me e che dovevo smettere di piangere, dovevo anzi ricominciare a sorridere perché di lì a pochissimi giorni la mia vita sarebbe cambiata radicalmente e poi mi disse di guardare fuori. C’erano delle persone che attraversavano la strada e dietro loro, all’altezza delle spalle, vedevo bagliori di luce che emanavano grande energia. Rimasi a bocca aperta, sembravano danzare.

Mio padre allora mi spiegò che nessuno è mai solo e che quei bagliori di luce erano guide, angeli, entità e stavano vicino alla persona che dovevano seguire per consigliare, aiutare, indicare, proteggere. Mi disse che era in questo modo che mi stava vicino e che mi ha vista piangere e disperarmi, mi ha ascoltato sempre e che le cose che tra noi non sono state chiarite non hanno più nessuna importanza perché lui non era più appesantito dalla materia e quindi per me non poteva provare alcuna rabbia, mi spiegò che io e lui siamo legati indissolubilmente e che non dovevo guardare lontano per cercare la sua presenza, perché lui era sempre lì, accanto a me.

Mi disse poi che doveva andare, ma che sapeva che io avevo capito.

Mi svegliai.

Ebbene, per quanto quello fosse stato un sogno, da quel giorno io cominciai a vedere, di tanto in tanto prima e sempre più di frequente poi, quei bagliori di luce vicino alle persone, da subito pensai che fosse una sorta di proiezione mentale che mi portava a questo, solo molto tempo dopo compresi che non era così, ma questa è un’ altra storia.

Come disse mio padre, pochi giorni dopo realmente la mia vita cambiò perché conobbi colui che diventò mio marito.

Spesso sogno mio padre e spesso mi invia segni per farmi capire che è presente, io consiglio a chiunque abbia perso una persona cara come è accaduto a me, di parlare e chiedere un segno di presenza, siate certi del fatto che non tarderà ad arrivare, perché il fatto che un corpo si spenga non vuol dire che si spegne l’essenza e tra le dimensioni si trova sempre un modo di comunicare, che intendiamoci bene, non è legato a situazioni oscure come le sedute medianiche in cui si evocano le entità, ma si stabilisce un dialogo molto più profondo che porta alla comprensione di molte cose. Potrebbe essere un profumo, una telefonata che arriva dal suo numero che non hai cancellato dalla rubrica, oppure parlare al telefono con qualcuno quando d’un tratto un’interferenza ti fa sentire la sua voce che ti dice ciao, il sentire pronunciare il suo nome, ricevere libri dalla tua libreria on line preferita il giorno del tuo compleanno, potrebbe essere una farfalla che ti si posa vicino, potrebbe essere un numero che si presenta continuamente legato alla sua data di nascita, potrebbe essere qualsiasi cosa in qualsiasi modo possibile e non. Io ho avuto modo di sperimentare, ma prima ho dovuto smettere di piangere e soffrire, poi la porta si è aperta e non si è più chiusa.

La morte di mio padre è stata per me l’inizio di un cammino volto alla spiritualità, allo sviluppo della sensibilità, alla ricerca interiore, grazie a questo evento così importante ho compreso di avere un grande dono, sono diventata la persona che sono, ho attraversato le vie dell’inconsueto per portare voci di grandi Luci.

No, non rattristatevi a lungo per la perdita fisica, la morte non esiste, l’anima è immortale, non soffermatevi troppo sullo spegnimento di un corpo, andate oltre, comprendete che nulla è lontano, nulla è lassù, tutto è qui.

Rimanendo in ascolto si potrà stabilire un nuovo modo di comunicare, molto più intenso, molto più aperto, molto più amorevole.

Non solo mio padre ha lasciato questo cammino terreno, dopo di lui ho perso altre persone che ho amato tanto e con tutte ho una comunicazione viva.

Non serve altro che aprire il cuore.

Mettetevi in ascolto, molti messaggi attendono solo di essere ascoltati.

Siate Luce!

Stefania Ricceri