LO DICO A TE COME A ME STESSA

LO DICO A TE COME A ME STESSA

Contemplando il mistero dell’esistere

lo dico a te come a me stessa

Lo dico a te come a me stessa, benedici i momenti di crisi e i turbamenti. Precedono prese di coscienza e mutamenti.

Lasciati travolgere dagli stati di tristezza, rabbia, frustrazione, sconforto, lasciali essere senza reprimerli.

Permetti loro di avvolgerti in quella che reputi essere una nube oscura.

Lo dico a te come a me stessa.

Non reprimere con affermazioni non sentite, non camuffare con farlocchi sorrisi, non mentire con falsa gratitudine; non servirà a lenire ciò che provi.

Permettiti di stare come stai, in qualsiasi modo tu stia. Fa parte della vita e va bene così, ma ti prego, non mentire.

Non tanto al prossimo, quanto a te!

Non guardare ai falsi stereotipi per il quel si dovrebbe essere sempre lieti, grati, positivi, felici e sorridenti se tutto ti senti tranne che lieto, grato, felice e men che meno hai voglia di ridere.

Nulla di tutto questo servirà a lenire la tua pena, anzi, la ingrandirà e il tuo senso di frustrazione diventerà incontrollabile.

Lo dico a te come a me stessa.

Abbandonati a tutto ciò che dalle viscere implora il tuo ascolto, osserva come si presenta, stai. 

Stai con tutto ciò che senti senza tentare di manipolarlo, controllarlo, deviarlo.

Ascolta la tua umanità, la tua vulnerabilità, la tua delicatezza.

C’è una cosa però che in questi momenti è bene che ricordi, e lo dico a te come a me stessa:

Va tutto bene!

Sì, va tutto bene, perchè tutto ciò che senti dentro ti ricorda che fai piena parte dell’esistere.

Tutto ciò che senti è il pieno di un momento di trasformazione, integrazione, trasmutazione, accettazione, elaborazione. Illuminazione.

Vi è una presa di coscienza dietro l’angolo, nessuno di quelli che definiamo dolori vengono mai per nuocere.

Lo dico a te come a me stessa.

Permettiti di far emergere quel senso di desolazione che ti pervade. 

Lascia emergere il senso di inadeguatezza.

Il timore di essere un errore.

Lo dico a te come a me stessa.

Permettiti di sentire la stanchezza e di fermarti a riposare.

Smetti di essere forte a tutti i costi per te e per tutti e tutto.

Basta arrovellarsi per cercare soluzioni, modi, idee, linee e percorsi.

Fermati e smetti.

Fermati e stai.

Impara a gustare il senso dell’altalena della vita.

Lo dico a te come a me stessa, permettiti di essere ciò che sei.

Va tutto bene.

Va tutto bene.

Lo dico a te come a me stessa.

È nei momenti di discesa nelle profondità di tutto ciò che eviti che in te avviene la magia della trasformazione.

Se resisti il senso di attrito persiste.

Se ti abbandoni e lasci che accada quel buio profondo ti mostrerà qualcosa.

In ultimo ti dico un’altra cosa, e lo dico a te come a me stessa:

Scendi, scendi laggiù, lasciati prendere da quell’ombra oscura e sconosciuta, fatti travolgere da quel senso di perdizione.

Una volta laggiù, l’ombra oscura e sconosciuta ti prenderà, ti farà avvertire smarrimento e tormento sulle prime, ma poi ti porterà ad incontrare ciò che davvero sei.

E lì quell’ombra svanirà e tu saprai finalmente chi sei, Fiamma Divina.

Con Forza, Coraggio e Fede

Siate Luce!

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Stefania Ricceri