Il ghiaccio immobilizza ciò che è necessario che tu veda.
Dal 15 al 21-2 il freddo ricalibra e riallinea portandoti a vedere, nell’immobilità che il ghiaccio produce, le cose per quello che sono senza margine di dubbio nel cominciare a porti le domande che portano ad accorgerti che le cose non sono come sembrano.
Il freddo vento muove la carica elettrica facendola sbattere e rimbalzare mentre la miccia si accorcia, ormai la grande esplosione è prossima.
Il giaccio immobilizza ciò che nel corso di questi mesi si è manifestato sotto gli occhi di tutti senza però essere visto.
Ora non puoi più non vedere, nonostante il tuo resistere al vedere, ogni cosa si ferma perché tu veda senza poter distogliere lo sguardo.
Il freddo ti porta ad accorgerti, nel respiro che si fa corto, nel percepire qualcosa di sconosciuto che avanza, nel vedere che quello a cui hai resistito e rifiutato ora ti presenta il conto mostrandosi dinanzi a te senza che tu possa spostarti per non vedere.
Dal 15 al 21-2 il freddo ricalibra e riallinea.
Il ghiaccio immobilizza ogni cosa, anche te, lasciandoti solo gli occhi aperti in un respiro che si fa piccolo affinché tu possa iniziare ad ascoltarlo.
No, non arriverà il salvatore da fuori, non potrai placare il vibrare del brivido che ti pervade da dentro.
No, non potrai spostarti verso un caldo fuoco rinvigorente, non ancora.
Adesso il ghiaccio immobilizza e si fa sentire e tu, fidati, non solo lo sentirai, ma lo vedrai chiaramente.
Questo fino al momento in cui il cielo lascerà cadere la falce che spaccherà fragorosamente l’inutile per prendere a scolpire la nuova forma.
Osserva dunque, pur anche nell’apparente immobilità, osserva ciò che si muove.
In ogni caso non potrai fare altro e, se le lacrime segneranno il tuo volto, nell’accorgerti di quanto è davvero accaduto, non temere, quel dolore che sentirai come una lama affilata lacerarti, sarà la necessaria spaccatura per lasciare andare l’illusione.
Non troverai ristoro nell’ago, non lo troverai nel rifiuto, non lo troverai nella rassegnazione e non lo troverai nell’assecondare coloro che ti sembrano grandi.
Dal 15 al 21-2 il freddo ricalibra e riallinea.
Non è ancora il tempo del ristoro, nella valle in cui cammini, tra le rovine, adesso è il tempo del vedere le cose per quello che sono.
Immobile, tremante.
Arriverà poi, dal cielo, un lampo fragoroso che con grandi ali spazzerà via il residuo marcio per risanare il suolo e ripulire tutto il sangue che è stato versato nella ricerca della salvezza testando la morte con la falsa promessa di un ritorno alla vita.
Nel respiro che si fa corto, non temere, ascolta, lascia che si esprima in te e assecondalo senza spingerlo, senza forzarlo.
Lascia che ti parli e ti racconti di lui che sei te.
Lascia che ti porti là dove per tanto hai ardentemente desiderato arrivare, lascia che ti conduca lì, non lontano dove credevi bensì in te.
Il ghiaccio ti porterà via delle cose, ma abbi fede, ti lascerà ciò che è necessario per rialzarti ed iniziare a vivere la vita.
La vita, un’espressione ben lontana dalla paura, essa, temeraria e forte, vibra nell’evoluzione che porta alle nuove forme in quanto, nulla la scalfisce, essa è e in quanto tale, essa vive.
Ciò che cerchi è dentro, il ghiaccio, adesso, te lo fa sentire attraverso il fiato corto affinché tu possa davvero cominciare ad ascoltare.
A tutti i Cuori impavidi.
Procedo contemplando il mistero che mi avvolge e nel quale respiro il soffio Sacro della vita.
E il viaggio continua…
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Con Forza, Coraggio e Fede.
Siate Luce!
Stefania Ricceri