Dagli estremi non si incontra il centro.
Dalla 5D al 5G è un attimo. Purtroppo ancora si passa da un estremo all’altro.
Niente da fare, stiamo messi così, agli estremi.
Prima era la 5D, ora è il 5G, un modo come un altro per fare business, anzi, lo dico in italiano, attività commerciale.
All’interno di un passaggio epocale senza precedenti viviamo un momento in cui se non miriamo al centro non incontriamo la via.
In tutto questo però, mentre prima si parlava della 5D come del grande cambio nel quale avremmo trovato illuminazione, ora invece con il 5G il pronostico è di buio totale.
Ma insomma, volete decidervi?
No perché là fuori la gente sta sbroccando e siccome io sono una piccoletta senza arte né parte chiedo a voi, grandi dello schermo social tecnologico, di darvi una cazza di regolata.
Ma come, prima la smenate con la quinta dimensione dove troveremo pace e ristoro e ora la fate a fette con la rete 5G?
Un po’ di congruenza suvvia!
Ma non per qualcosa eh, solo che o si è “spirituali” o no e per quanto non vada di moda, spirituale è nel centro.
E qua casca l’asino!
Anzi no, cascano le PERSONE!
Le persone, quelle che brancolano in cerca di un percorso, vorrebbero incontrare un equilibrio, si affidano a chi ritengono essere individui di una certa taratura nell’ambiente spiritualnewage.
Si va bene, abbasso i Maestri, i Guru, abbasso i venditori porta a porta, quelli che promettono grandi cose, abbasso, abbasso tutti.
Eppure sono poi gli stessi che vengono seguiti, osannati, ascoltati come se quel che dicono fosse oro… si, certo, per loro, perché per le PERSONE poi le cose vanno diversamente.
Diciamolo va!
Quindi che si fa?
Ma che ne so!
Ecco, l’ho detto, non lo so!
Siamo allo sbando, brancoliamo come tartarughine che vogliono andare verso il mare con avvoltoi che qua e là ci beccano per allontanarci dalla meta è per cibarsi di questa nostra voglia di farcela.
E mentre ci beccano ce la raccontano che lo stanno facendo per il nostro bene e che se ci fa male è perché stiamo rinascendo a noi stessi.
Ma invece di rinascere sguazziamo nel tentativo di raggiungere il mare, morendo, dentro essenzialmente.
Vuoi vedere che diventeremo zombie come in “The walking dead”?
Saltiamo, da un estremo all’atro.
Dalla 5D al 5G è un attimo.
Prima avevamo paura di non essere degni del regno dei cieli, ora, oltre a questo, abbiamo paura di rimanere folgorati dalla rete 5G.
E voi mi direte che non capisco, che la cosa è grave, che bisogna fare qualcosa per evitare la frittura.
Certo, vero, ma per favore, piuttosto che proporre catene sui social o peggio ancora di acquistare cose che possano proteggere dalla rete 5G, ecco, voi che state lassù e vi prodigate per la nostra salvezza, perché anziché proporre catene e acquisti non proponete soluzioni concrete anziché pagliativi?
Dalla 5D al 5G è un attimo.
Messa così direi che non siamo messi bene, ma direi anche che sarebbe ora di iniziare a muoverlo il culoness facendo i fatti che davvero le cose le cambiano.
Smettendo di produrre e fomentare paure, voi, voi che state la sul trono spiritualnewage, magari, iniziate a convogliare nel centro senza predicarlo per poi portare ancora agli estremi.
Perché le PERSONE, così come le tartarughine, vorrebbero davvero arrivarci al mare.
E smettiamola di girarci intorno con la storia che ognuno salva se stesso se vuole.
Finiamola, perché siamo esseri che seguono esempi, siamo animali da comunità, siamo individui che per evolvere spesso hanno bisogno di essere accompagnati.
Come i bambini, perché noi, “adulti”, siamo bambini più alti, abbiamo bisogno di esempi per imparare.
Abbiamo bisogno di qualcuno che ci insegni a pescare.
Che ci mostri come si costruisce.
Smettete di portare tutti nel cesso senza nemmeno tirare l’acqua!
Ieri era la 5D, oggi è il 5G, domani cosa sarà?
E vogliamo parlare di chi dice di essere in contatto con l’omino verde che gli dice che anche stavolta ci ha salvato il culo anche se siamo immeritevoli?
Ma si dai, ne parleremo in un prossimo articolo.
Perché fondamentalmente, a me non importa di essere impopolare, controcorrente, irriverente.
Non me ne importa una cippa!
Parlo così perché non so cosa farmene di un trono, a me piace stare tra le PERSONE e caso vuole che queste con me parlano.
E mentre tante sguazzano saltando da un estremo all’altro, alcune vorrebbero davvero arrivare al mare, però ecco, per favore, facciamo che non sia un mare di merda.
Perlomeno che ci si provi.
Mi faccio portavoce di quelli che vorrebbero farcela ma che non sanno come si faccia ad imparare a stare nel centro.
Siamo esseri delicati che adesso avrebbero bisogno di qualcuno che li prenda per mano in modo amorevole e compassionevole, ma sopratutto centrato e onesto.
Con Forza, Coraggio e Fede.
Siate Luce!
Stefania Ricceri