Oggi parlo di bambini, per me è la quotidianità, ne ho tre e vivo pienamente tutto ciò che gira intorno a loro.
Ormai è palese che i bambini di oggi soprattutto, sono destinati a mutare le sorti del mondo, ma continuo a pormi una domanda: se questi sono bambini destinati a mutare le sorti del mondo perché continuano ad essere cresciuti dentro un sistema antiquato?
Io credo che se questi bambini di adesso sono così diversi dallo standard di molti anni fa, anche le cose intorno a loro dovrebbero essere diverse. Parliamoci chiaro, direi che è inutile stare sempre lì a dire che ai miei tempi andavo a giocare ai giardini con la palla e che oggi questo si verifica di rado. Viviamo in un tempo di grande tecnologia e diventa difficile continuare a fare le cose che si facevano trent’anni fa, perché allora non c’erano iphone, ipad, playstation e chi più ne ha più ne metta. Posso assicurarvi che sanno gestire bene la tecnologia senza alcuno sforzo, mentre noi adulti spesso ci impappiniamo tra un’ applicazione e un programma.
La cosa davvero triste poi è la scuola, ripeto, la scuola, non gli insegnanti (perlomeno non tutti), questo sistema scolastico ha la pretesa di insegnare oggi come si faceva trent’anni fa e c’è anche la pretesa che i bambini imparino tutti tutto con gli stessi tempi e gli stessi modi come se fossero un essere unico messo in più corpi. Ecco che allora nascono i logopedisti, già perché adesso guarda caso molti di questi bambini sono dislessici e hanno “difficoltà di apprendimento”.
Molti credono che la cosa sia dovuta alle vaccinazioni, anche io lo credevo una volta, ma poi i miei figli sono cresciuti e hanno cominciato a frequentare la scuola.
Lì ho capito tutto.
Questi bambini, tutti, anche quelli considerati normali sono totalmente diversi dai bambini di un tempo, già quando andavo a scuola io cominciava ad emergere questa realtà, ma all’ epoca la cosa non era così estesa come adesso. Prima se avevi dei problemi non avevi voglia di studiare o non eri abbastanza intelligente per farcela, ora che sono aumentati a dismisura si da la colpa ai vaccini (che di certo non sono proprio all’ acqua di rose), alla società, ai genitori, alle cose brutte del mondo, alla tecnologia, ma siamo così sicuri che magari la cosa non dipenda dal fatto che questi bambini sono diversi perché hanno un grande compito da svolgere?
Questi poveretti devono gestire fin dai primi anni di vita una gran quantità di responsabilità, all’ asilo devono mettersi in fila per due e fare silenzio, una volta la cosa funzionava meglio, ma ora che, colmi di energia come sono, se stanno fermi venti secondi di seguito devi dire grazie, diventa difficile.
Molto difficile.
Però chissà perché il problema è sempre dei bambini e non delle maestre che non sono pronte per gestire questi esseri scoppiettanti di euforia.
Quindi si comincia a definirli iperattivi.
E se magari si capisse che non sono i bambini il problema bensì la scarsa preparazione che le maestre hanno ricevuto e quindi si provvedesse a preparare queste per poter affrontare al meglio un gruppo di pargoli senza uscirne con i capelli dritti?
No ehhh?!?
Poi arriva il momento del grande ingresso a scuola e lì ecco che si presenta un’ altro scoglio.
L’inizio della scuola è per tutti a sei anni, non c’è scusa che tenga, se hai sei anni per forza sei pronto a cominciare la scuola. Però strada facendo ci si accorge che il pargolo non impara bene a scrivere, a contare, ad esprimersi e allora la cosa migliore non è capire che adesso ogni bambino sviluppa le capacità con più calma perché non ha nessuna voglia di correre come tutti gli adulti, no, la cosa migliore è fargli fare una valutazione logopedica per capire se ce la può fare e nel frattempo, dato che non riesce a mettersi al pari di quelli che riescono a stare dietro tutte quelle cose, la sua autostima finisce sotto i piedi fino al momento in cui la logopedista emette la sua sentenza raccontando della brillante intelligenza, ma grande difficoltà con i numeri, quindi è discalculico, oppure fatica a scrivere e leggere, quindi è disgrafico, poi, non sta fermo un attimo e si ribella ad ogni tipo di regola, quindi ci risiamo, iperattivo e si sente parlare di deficit dell’ attenzione.
Ebbene, questi bambini non hanno nulla se non che vivono in un sistema retrogrado e sempre affannato a correre.
Ci sono maestre che ce la mettono tutta perché sono davvero avanti e hanno capito come stanno le cose, ma altre, ancora totalmente assorbite da tutta questa roba vecchia, non capiscono come mai ora le cose vadano così.
Le cose vanno così perché la nuova generazione e sinceramente anche la mia, sta crescendo ed è cresciuta su basi vecchie, sempre più sgretolate dall’aumento esponenziale di queste meravigliose creature che chiedono solo di rallentare un po’ se non riescono ad imparare in fretta a leggere, chiedono altri modi di capire se fanno fatica a contare, chiedono semplicemente di innovare il sistema scolastico senza per forza passare per “problematici”.
Questi bambini a sentirli parlare sanno cose che lasciano a bocca aperta, esprimono concetti che disarmano l’ adulto, comprendono e sanno molto più di quello che pensiamo.
E lo dimostreranno!
Bisogna consentire a questi bambini di esprimersi totalmente, di prendersi il loro tempo per apprendere, magari basterebbe iniziare la scuola uno o due anni dopo lasciando loro più spazio per giocare. E anche con la scuola, non rendere tutto un’ incubo, perché il fine settimana dovrebbe essere dedicato al gioco e non a fare compiti, le vacanze dovrebbero essere vacanze anche per loro.
Mio Padre mi diceva sempre che lui prima di entrare a casa lasciava fuori il lavoro per godere della famiglia.
Per quale motivo ai bambini questo non è concesso?
Perché renderli a tutti i costi ansiosi quando invece dovrebbero vivere la loro fanciullezza nel pieno della gioia e della serenità?
Questi sono gli adulti di domani, quelli che cambieranno tante cose e dovrebbero essere trattati con maggior riguardo e rispetto, perché se questo pianeta cambierà e di certo cambierà, non sarà solo grazie a chi ora si è o si sta risvegliando quindi piazza delle basi nuove, ma sarà anche grazie a loro che completeranno una costruzione meravigliosa in cui anche noi vivremmo vite decisamente diverse e di certo questo sistema bigotto e corrotto che vuole continuare a creare automi si sgretolerà sempre più, ormai ha i giorni contati ed è bene che tutti se ne rendano conto.
Quando guardate un bambino, d’ora in poi, cercate la grande anima che gli da vita, osservate quanta Luce hanno dentro che trasuda fuori, aiutateli a sviluppare la loro dote migliore spiegando loro che anche altre nozioni sono utili per sviluppare le loro potenzialità e se imparano con lentezza, ricordate che ciò non vuol dire che hanno meno intelligenza di un altro, perché saranno proprio quelli che vi stupiranno di più.
E poi, impariamo a non rivolgerci a loro come se fosse dei pupazzetti, insomma, va bene un tono dolce, ma ricordiamo che sono grandi anime in piccoli corpi e non hanno bisogno di tante smancerie, hanno bisogno di pace, serenità, armonia, gioia.
Di Luce!
Questi bambini hanno una Fiamma Divina che arde perché loro sono nati già svegli, siamo noi che ci stiamo risvegliando o peggio stiamo ancora ancora dormendo!
C’è una grande differenza.
Rifletteteci.
Siate Luce!
Stefania Ricceri