IL REQUISITO PRIMO

Il requisito primo

IL REQUISITO PRIMO

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Il Principio della Trasformazione secondo Natura

13 Maggio 2023

“Fallo con Amore”

Il requisito primo, “fallo con Amore”, sentendolo e nutrendolo, standoci e manifestandolo, più che puoi adoperati per rieducarti all’Amore, credimi, ti accorgerai di come le tue parole, azioni e il muoverti nel mondo, acquisirà una vibrazione nettamente distinta.

Oggi voglio raccontarti una cosa di me, desidero condividerla con te e ti dico anche che mi ci è voluto un sacco di tempo per comprenderla a fondo.

Non ti nego che ancora, talvolta, questo concetto non riesco ad esprimerlo pienamente in tutto, ma come te sono in cammino e mi ci sto adoperando.

La mia storia personale è simile per tanti versi a quella di tanti altri, non ci manca niente.

Genitori separati, casini in famiglia, zizzanie tra i componenti per una montagna di cose, insicurezze intime cresciute con me, momenti di crisi profonda, periodi di smarrimento totale.

Poi riprese e cadute, soddisfazioni e sconfitte, portoni aperti e tantissime porte chiuse, e sì, anche padellate in faccia di quelle che lasciano segni profondi e fanno un male atroce.

La mia infanzia è stata piuttosto impegnativa, ma ripeto, non si differenzia di molto da quella di tante altre persone.

Non ho mai neanche sentito particolare conforto nel crescere e anche con questa mia “bizzarra” natura che mi porta a “vedere” e “sentire” le cose in una maniera differente, non ha contribuito positivamente, anzi!

Con quello che sono ci ho fatto a pugni fino all’età adulta, e intendo passati i trenta.

Poi ho compreso che era necessario che accettassi me stessa prima di tutto così ho smesso di cercare di farmi accettare dagli altri.

Il requisito primo.

E sai, “gli altri” non eri tu che leggi, erano le persone a me più vicine in famiglia, ma vabbè, oggi non sono qui per parlarti del mio accettare me stessa ma per raccontarti al riguardo di un’altra sfumatura della mia vita.

Per tutta una serie di motivi familiari sopra elencati, ho trascorso molto tempo con i miei nonni e con i miei zii.

Tra loro, una zia in particolare ha sempre tenuto molto a me ed è stata come una madre per tanti versi.

Ancora oggi, lei dice una cosa che li per lì può sembrare una cantilena, un modo di dire, un’usanza.

Considera che siamo siciliani, di certo non è mai mancato il colore espressivo dialettale, cosa di cui ad oggi ho malinconia visto che per la maggiore non ci sono più, ma lei, “la zia, “fin da piccolissima mi ha insegnato a fare un sacco di cose.

Dall’uncinetto al ripulire bene i barattoli di yogurt con il cucchiaino, dal sistemare al cucinare e molto altro ancora.

E quando io le chiedevo come fare, certo, mi spiegava, ma poi lei ripeteva sempre una cosa:

Fallo con Amore“.

In questa frase non c’è una valenza spirituale, dico davvero, mia zia è sempre stata una donna straordinaria, di quelle operative al massimo, madre presente, dedita alla famiglia, ma non spirituale così come oggi possiamo intenderlo.

Però, posso assicurarti che dove mette lei le mani ancora oggi, si sente la “differenza”.

Perché lei lo fa con Amore.

Il requisito primo.

Questo dimostra che per fare le cose con Amore non necessariamente bisogna essere “individui di percorso”, semplicemente richiede stare con quello che si fa, metterci Amore.

Dunque riguardo, cura, attenzione, tutte robe che messe insieme producono un risultato ottimale e che corrispondono al “fare con Amore”.

Ricordo che quando mi diceva questa cosa io ci mettevo buona volontà, c’è anche da dire che ho una buona propensione a fare lavori manuali e che l’uncinetto, ad esempio, mi riusciva bene.

Ad oggi credo che le bambine non imparano più a fare l’uncinetto o il ricamo, oppure a pulire o cucinare, ma io sono del 1978 e una volta le cose erano diverse.

Oggi, a quasi 45 anni e con tanti capelli bianchi, madre a mia volta di 4 figli, posso dirti che molto spesso mi trovo a dire ciò che lei diceva a me:

Fallo con Amore

Ho figli di ogni età che spazia dai quasi 18 ai 18 mesi, ma per quanto i tempi siano cambiati, cerco di passare questo messaggio anche a loro.

So che un giorno, così com’è accaduto a me, lo comprenderanno.

Dal canto mio poi la mia natura si è espressa nel contesto della spiritualità, di ricerca, di “lavoro su di Sé”.

Ho compreso che questo concetto poteva espandersi fortemente in connubio alla mia ricerca interiore.

Ribadisco, sono in cammino come te, umana come te, ho un sacco di cazzi come te, ancora non riesco sempre in tutto, certe volte lo sconforto prende il sopravvento.

Oppure mi capita di fare le cose in modo prettamente meccanico, non sono illuminata e ti dirò, sti cazzi, sono cosciente di aver ancora molto da imparare.

E quando mi accorgo, per fortuna in tempi sempre più brevi, di non fare le cose con Amore, mi fermo.

Non vengono bene.

Il requisito primo.

Un piatto cucinato senza Amore, non avrebbe il gusto migliore e neanche l’odore o la faccia migliore.

Ha mai cucinato con l’incazzo addosso?

Io sì, ti garantisco che una cosa cucinata mentre sei incazzata non la digerisci bene e anche al vederla e a mangiarla viene bleah!

Lo stesso principio vale per tutte le altre cose.

Sai quando ho compreso davvero questa cosa?

Quando ho scelto di fare quello che faccio rendendo servizio nel mondo con il mio dono e la profonda conoscenza e legame con la Tarologia.

Mi sono resa conto, ormai molto tempo fa, che nell’adoperarmi con gli Arcani, con la visione o la chiarudienza, tutto si cheta, il silenzio interiore arriva e “qualcosa” mi pervade.

É l’Amore che ci metto, quando mi adopero tutto si ferma ed io sto esattamente lì con quello che sto facendo sentendolo in modo che non saprei come spiegarti in parole.

Questo mi portò al tempo a promettere a me stessa di fare quello che faccio ogni giorno nel mio rendere servizio, con Amore.

In altre cose ancora mi sbrandello come un budino che cade per terra, ma in questo no e anche nei momenti peggiori della mia vita, quando apro gli Arcani, accade che tutto viene messo via e mi adopero facendolo con Amore.

Negli anni ho sentito e seguito tante persone che con grande fatica portavano avanti le loro vite perché in uno stato di necessità.

La necessità di lavorare, di portare avanti la famiglia, di stare con uno che non amavano, di stringere i denti per non far soffrire i genitori e tante altre situazioni.

Certo, mi dirai che se non lavori non porti il pane a casa, ad esempio, ma hai  mai pensato di fermarti a riflettere su cosa possa essere quel qualcosa che potrebbe portarti a raggiungere il medesimo risultato, se non meglio, perché fatto con Amore?

E in ogni caso potremmo disquisire in merito anche nella misura in cui hai iniziato con ciò che amavi e poi è subentrata la necessità per paura di perdere tutto.

Il requisito primo.

Questa cosa della necessità ci ha allontanato dalla Fonte Divina, sai?

Il concetto di Amore, molto più spesso di quanto crediamo, lo attribuiamo ad un qualcosa di lontano, di improbabile, difficile da raggiungere, rassegnandoci alla necessità e vivendo con l’ansia perenne di perdere un qualcosa di cui, per la maggiore, non ce ne frega un cazzo. 

La Vita adesso ci sta chiedendo di riscoprire l’Amore, per la vita stessa, ma sopratutto per noi stessi e credo che questa cosa la sentiamo un po’ tutti, ma la necessità continua per alcune o per tutte le cose ad averla vinta.

In questo modo ci si spegne, diventa tutto meccanico e questo ci allontana dalle meccaniche divine che si muovono solo in una vibrazione di Amore.

Ad oggi parliamo d’Amore come niente mentre neanche più ci rendiamo conto che la parola adeguata al contesto che viviamo è “necessità”.

Nelle relazioni diciamo di aver bisogno dell’altro evidenziando una necessità e nascondendoci dietro un dito nel chiamarlo amore.

Questa cosa in sede di consulenza la sento quasi tutti i giorni.

Le argomentazioni sono le più svariate in merito e il più delle volte l’Amore non muove una beata cippa perché lo fa, male pure, la necessità.

Allora ti ricordo una cosa, so che non piace, che urta, ma tant’è:

Questo è un giorno in meno, non uno in più.

I tempi sono maturi e andiamo incontro a così tanti cambiamenti, di cui tanti già in essere per giunta, che sarebbe un peccato svegliarsi una mattina e accorgersi che è troppo tardi.

Il Sacro ordine delle cose va ristabilendosi e in questo, il requisito primo, è l’Amore.

Allora non importa a che punto sei, ma quando fai qualcosa, fallo con Amore.

Adoperati per raggiungere questo stato di cose in tutto, io negli anni ho fatto passi importanti in tal senso e ancora mi ci sto adoperando.

Adesso però sento forte il senso dell’urgenza.

Una pressione importante che costantemente mi ricorda che i tempi sono maturi e che dovremo affrontare momenti importanti per la nostra evoluzione.

Ecco perché ti ho raccontato questa cosa di me, spero che possa essere per te un passo verso l’Amore.

Non è cosa dici o cosa fai che fa la differenza, bensì come lo dici e come lo fai.

Allora, ricorda il requisito primo:

Fallo con Amore“.

FIDEM

Umani Divini.

Divini Umani.

Torneremo a guardare le stelle.

E fu sera e fu mattina…

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Stefania Ricceri 

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