Ci vuole un profondo respiro, cheto, fatto con il naso, un respiro che porta all’osservanza, all’ascolto, di quelli che non si affannano ma contemplano.
Siamo a metà di questo mese impattante che ora si sta manifestando pienamente, senza mezzi termini.
Come dissi nell’articolo dedicato al mese di febbraio – “ci mostra la terra, ce la fa sentire, ce la fa toccare, ce la fa percepire, ce la fa sperimentare. Febbraio non è denso ma terroso, fangoso anche, bruciante, ma non denso”. –
Dunque, in parole povere, cosa accade?
Accade che gli animi si scaldano, la rabbia arriva lesta, le notizie, le cose nascoste, le incombenze, gli imprevisti, le reazioni e le emozioni fanno avvertire pressione, confusione, senso di destabilizzazione e percezione di caos.
Che si fa allora?
Niente!
O perlomeno, così dovrebbe essere.
Giá perché in questo momento non é che la vita si diverte a torturarci, ciò che sta accadendo ha in se un germe prezioso che si sta preparando ad uscire dalla calda terra.
Dunque é molto facile straparlare, arrabbiarsi, imprecare, arrivare a guardare e percepire odio per il prossimo o le circostanze; é molto facile sputare sentenze, farsi travolgere dagli eventi e sentirsi guerrieri impavidi che sentono l’esigenza di indossare i panni dei giustizieri. Già, la giustizia, questa sarebbe la ricerca considerato che adesso per la maggiore appare tutto ingiusto ed esagerato.
Dunque, che si fa?
Niente!
Perché reagendo si alimenta questa roba strana che acceca, si alimenta un incendio, non un Fuoco Sacro.
Ora é il momento di corroborare questa energia che viene da dentro attivata dal vibrato cosmico, stando, ascoltando, tenendo e ribadisco, tenendo, non trattenendo o reprimendo; ora é il momento di tacere piuttosto che reagire, fermarsi piuttosto che avanzare, fare una pausa piuttosto che agire rischiando di rompere qualcosa di prezioso per l’impulso di un momento che porta a compiere cose per cui poi ci si potrebbe pentire, sí, perché va da se che quando si é presi dal risentimento e dalla rabbia si straparla e si esagera nelle azioni per poi comprendere, dopo, quando magari é tardi, che si poteva evitare, magari con una parola in meno, con una reazione in meno, un passo in meno.
Ció che sta accadendo é il caos, sí, ma quello che precede nascite e consolidamenti strabilianti se ci permettiamo di respirare e stare, osservare e tenere, con riguardo e cura, con attenzione e perché no, anche delicatezza.
Quella sete di giustizia non accechi, perché il Guerriero sa che c’è il tempo per combattere e il tempo per stare ad aspettare che la tempesta si plachi per poi osservare che la natura ha già rimesso tutto a posto, ma nel momento in cui sta, tiene, osserva e ascolta quell’incendio senza alimentarlo, ma trasmutandolo in Fuoco Sacro, comprende che lo condurrà a muoversi poi su di un terreno ricco di nuova e rigogliosa vita pronto a produrre nuovi e succosi frutti.
Siamo portati alla terra, sulla terra, dentro la terra, ma possiamo scegliere se radicarci in essa così da connetterci in conseguenza al canto del cosmo o sbatterci la faccia sentendo che, se non nutrita, oltre che secca é dura.
Siamo a buon punto di questo fondamentale passaggio energetico, ancora qualche giorno, poi passa, ma é quel che resta che farà la differenza.
Siamo portati all’Essenza e all’Essenziale, quel prezioso essere che che siamo, Fiamma Divina.
… Diverremo molti e molti e molti.
Con Forza, Coraggio e Fede.
Siate Luce!
Stefania Ricceri