La Volontà e la Fede

La Volontà e la Fede

desertoSono davvero tanti i messaggi che ricevo, mi piace rispondere a tutti, ritengo sia bello e giusto perché ciò mi consente di rimanere davvero in contatto con le persone, altrimenti scrivere non avrebbe senso, trovo meraviglioso poter condividere tutti insieme questo viaggio, mi piace scrivervi, leggervi, ogni volta apprendo un pezzo in più, quindi in tanto grazie per quanto ogni giorno ci si scambia, grazie di Cuore.

Detto questo, vorrei soffermarmi su una cosa che credo essere di essenziale importanza: IL CAMMINO.

A settembre secondo l’anagrafe compio 37 anni, in questo pezzo di strada fin da piccola ho sempre sentito che le cose sono diverse dall’apparenza che presentano, ho sempre visto cose che altri non vedevano, voci che altri non udivano, per molto è stato un limite, di certo anche le vicissitudini della vita non sono state d’aiuto, ma diciamo che per via di ciò che sono mi è sempre stata data un’etichetta che rientra nella categoria “strana”, già perché io da bambina ero quella che per vari motivi non parlava mai tanto, però ero sempre rimproverata per il fatto che fissavo le persone… ancora oggi mi capita a dire il vero, ma almeno quando accade, chi mi fa notare la cosa mi conosce bene e mi chiede cosa sto “guardando”, all’epoca io mi vergognavo un po’ di dire che vedevo aloni particolari intorno alle persone, colori, mani sulle spalle, ombre più o meno luminose e via dicendo. Ho creduto a lungo di essere sbagliata io, grande era la frustrazione nel vedere e sentire senza poter raccontare, temevo di essere presa in giro, di non essere creduta, di essere messa in disparte… beh, messa in disparte sempre, credo che anche nel mio silenzio si notasse che qualcosa non rientrava nei “canoni della società”. Poi sono cresciuta e anche quello che un tempo ritenevo un fardello è cresciuto insieme a me, ho così cominciato a voler capire, da lì la mia ricerca iniziò e il mio cammino prese una strada totalmente nuova, inoltre cominciai a fregarmene di cosa gli altri pensassero di me.

La ricerca è quella cosa per cui vuoi saperne e comprenderne sempre più, quel qualcosa che non ti spaventa, non ti stanca, non ti pesa, la ricerca ti conduce in vie oscure, ti mette alla prova, ti spinge avanti o indietro, a volte ti fa penare e venir voglia di mollare tutto, ma dentro senti sempre che ne vale la pena, che sei ad un passo dallo scoprire qualcosa di grosso, di importante, di vitale per la tua evoluzione.

Ecco allora che il cammino prende molte vie, alcune in salita, altre in discesa, a volte in compagnia, altre completamente sola… già perché quando si è in compagnia vuol dire che qualcuno accanto a te ha qualcosa da offrirti, condividere, insegnarti, donarti, poi però si arriva in viuzze così strette che per forza ci si può passare uno alla volta e lì si è soli, lì si deve mettere in pratica quanto appreso in precedenza.

Non c’è nessuno se non tu!

Ecco, quelli sono i momenti in cui c’è lo scatto evolutivo, tutto sta nel come si percorre quella viuzza stretta in solitudine e tenendo sempre presente le informazioni ricevute.

Per questo motivo, quando mi scrivete chiedendo che vi tiri su il morale, quando mi dite di non capire cosa ho scritto perché non avete cliccato sul link che ho lasciato per spiegare, quando chiedete che io vi dia informazioni riguardo il futuro in riferimento ad un amore, un’amicizia, una scelta molto personale, nonostante abbia comunque dato tanti spunti e tante dritte per quello che è il mio sentire, ritengo che la cosa importante sia chiedersi quanta Volontà ci sia per affrontare questo particolare momento epocale così denso e importante.

Il fatto è che certi meccanismi devono scattare da dentro e in nessun altro luogo, bisogna viversela, sperimentarla, guardarla, gustarla, a volte anche odiarla la strada per poi poterla apprezzare e poter dire di aver compreso, ma tutto questo va affrontato in solitudine, perché solo in solitudine ognuno può raggiungere la propria verità, la propria consapevolezza, la propria evoluzione.

Solo in solitudine si può incontrare la Fede.

Dal canto mio, sono felice di tendere una mano, lo faccio da sempre con il cuore, ma non posso compiere io il passo al posto di qualcun altro, non avrebbe senso.

Siamo tutti diretti verso lo stesso luogo, le strade sono diverse perché ognuno deve fare le proprie esperienze, ma il punto finale è comune, io posso offrire la mia mano fino ad un certo punto, ma bisogna ricordare che la Volontà dev’essere forte per attraversare in solitudine le viuzze strette.

Nella solitudine si giunge alla comprensione, alla consapevolezza, alla risoluzione dei nodi, nella solitudine si sconfiggono le più grandi paure, i mostri più neri.

Nella solitudine l’unica compagna possibile è la Fede.

Una volta arrivati alla fine della viuzza stretta, ci sarà sempre qualcuno pronto a tendere una mano congratulandosi per la buona riuscita della prova e a continuare per un altro tragitto insieme così da alimentare sempre più la Fiamma Divina presente in ognuno di noi.

Siate Luce!

Stefania Ricceri