Il processo trasformante nella naturalità delle cose.
L’esagono, il fiore della vita e il drago sono gli elementi principali di una visione avuta qualche sera fa, una visione che mi ha lasciato un profondo segno e che si è differenziata in termini d’intensità.
Da tempo non racconto le mie visioni, non l’ho ritenuto più necessario a fronte del messaggio che porto con gli Arcani comunque sempre amplificato dalla stessa.
Non le racconto da tempo anche perché spesso hanno lasciato nel lettore un senso di non decifrato, un non capito, talvolta tendendo ad allarmare l’umano medio piuttosto che rassicurarlo.
Ma le visioni, le mie perlomeno, non comunicano attraverso chiari segni, si muovono in un campo fatto di metafore espresse attraverso simboli e, sì, segni, ma non quelli che la ragione va continuamente cercando di capire.
L’esagono, il fiore della vita e il drago.
Dal canto mio poi, nel vasto campo di quelle che nell’ambiente “spiritualnewage” vengono chiamate canalizzazioni, ho scelto per mia congruenza a quanto faccio e riporto di evitare accuratamente di finire nel calderone dell’etichetta “canalizzazione”.
Non ho mai canalizzato e, per quanto mi rendo conto che possa sembrare così ad occhi acerbi, no, non è così; che poi, perché mai vogliamo sempre catalogare ciò che catalogabile non è?
Il concetto di visione è un qualcosa di espanso e davvero privo di limiti, un qualcosa con cui non sempre è facile convivere in quanto sono e resto umana.
Non me ne frega niente di raccontare le mie origini o quello che ritengo possa essere riconoscitivo di un qualcosa in merito; non serve, né a me né a voi che mi leggete.
Quello che serve è la sostanza, non quella che si proclama autentica; ciò che si proclama, mediamente, di autentico non ha niente.
Quello che serve è la sostanza, dicevo, e per quanto strampalata e fuori dalle righe eventualmente io possa risultare, ho scelto, ormai tanto tempo fa, di rendere servizio nella semplicità mirando alla sostanza.
Una sostanza che non tocca la ragione, ma tocca quelle corde interiori per cui, la ragione, non sa spiegare perché si sente una certa cosa che non produce risposte razionali e porta a far vibrare un qualcosa dentro che non si sa descrivere o nominare.
Ognuno di noi dentro sa, io mi rivolgo a quel “dentro”, al tuo “dentro”, così come al mio, perché ormai è chiaro e lampante che siamo sotto lo stesso cielo.
Così com’è chiaro e lampante che stiamo facendo un’esperienza, in questo piano terreno, unica e straordinaria, atta a portarci a compiere un passaggio evolutivo assolutamente determinante per noi e per chi verrà dopo di noi.
L’esagono, il fiore della vita e il drago.
Premetto, per una questione di sincerità nei confronti dei lettori, che ometterò una parte di questa visione, non perché vi sia un mistero o un messaggio catastrofico, ma perché io stessa sono in attesa di ulteriori dettagli.
L’Esagono, mi si presenta così, in tutta la sua armonia, una formazione che appartiene indiscutibilmente alla Sacra geometria; è lì, fermo, immobile.
Il fondo è bianco e i tratti che lo compongono ben delineati.
Al suo interno poi si comincia a palesare un movimento che arriva dalla sua parte bassa a sinistra e che va salendo formulando al suo interno il Fiore della Vita.
L’Esagono resta fermo mentre al suo interno tutto si muove fluido e armonioso, pulsante, vibrante.
Successivamente a questo vedo ciò che vado ad omettere nell’attesa paziente di ricevere dell’altro che in verità non so se e quando racconterò apertamente.
Si tratta di un qualcosa che ho imparato a riconoscere, ma che ritengo opportuno proteggere almeno fino a quando sentirò di fare così.
Certe cose vanno lasciate decantare, altre vanno protette, altre ancora vanno ponderate, tanto più in un momento come questo dove ormai tutti vedono la madonna creando spesso confusione tra le persone e una buona dose di ridicolaggine.
Ci va riguardo e delicatezza, che detto da me è tanta roba considerato che spesso mi muovo come uno scaricatore di porto, dunque spero che ci sia comprensione in questa mia scelta certa che a suo tempo ci sarà modo di approfondire.
L’esagono, il fiore della vita e il drago.
Arriva poi un grande Drago con due teste, dal cielo si manifesta un qualcosa di simile ad un asteroide con una punta arrotondata bianca, muovendosi in direzione dello stesso.
Il Drago d’un tratto mangia la sua testa destra e tutto sembra chetarsi.
Ora, non fatevi prendere dall’ansia per l’eventuale formazione che arriva dal cielo.
Per due motivi: il primo è che non serve, il secondo è che anche se fosse, non serve lo stesso.
Ma no, state calmi, “va tutto bene”.
Ci sono degli equilibri, delle leggi che vanno oltre quelle degli umani che non si possono mettere via o dimenticare.
Ogni cosa segue un suo flusso, e la vita, in tutto il suo perpetuo esistere è continua evoluzione.
Ce ne siamo dimenticati, lo so.
Ma sento che quel Fiore della Vita all’interno di una forma geometrica come l’Esagono, sia rappresentativo di un qualcosa di veramente immenso.
Qualcosa che non si può capire o ragionare, si può solo sentire dentro scorrere nel sangue ascoltando cosa produce a livello di emozioni e percezioni.
Riguardo al Drago, invece, beh, ce ne sarebbe tanto da dire, le sue due teste, il fatto che se ne sia mangiata una; lo sento come uno sblocco, una rivelazione, un “fare pace”, con se stessi anzitutto.
Il cosmo poi parla attraverso la formazione che dal cielo viaggia nella sua direzione, per quanto imponente, non l’ho avvertita come distruttiva; anzi, piuttosto come rigenerante, ristrutturante.
L’ho avvertita come l’ago della bilancia che riporta antichi equilibri e al contempo, nuove armonie.
L’esagono, il fiore della vita e il drago.
Sostanzialmente, il fatto è che è già tutto in essere, che ci piaccia o meno, che ci crediamo o meno, che lo assecondiamo o meno.
Tutto quello a cui stiamo assistendo in questo grande spettacolo mediatico sperimentale che ancora ci riserva altre incredibili sorprese, fa parte di un “Tutto“, parte di un disegno preciso.
Come si suol dire: “Non si muove foglia che Dio non voglia“.
Siamo noi che non abbiamo Fede, siamo noi che non abbiamo ancora compreso, che non ci permettiamo di porci in ascolto.
Tutto segue un filo logico nella sua illogicità, tutto si muove per il nostro evolvere.
Quella che noi determiniamo come scelta altro non è che il rispondere ad una predisposizione.
Ecco perché tempo fa ho asserito che questo tempo non è per tutti, e non me ne voglia chi si senta offeso da questa affermazione.
Potrebbe non essere neanche per me, magari, nel mio disegno, rendere servizio sarà utile fino ad un certo punto e poi arrivederci al prossimo giro in giostra, non do nulla per scontato.
Ciò che sento però è che fino al momento che sentirò la chiamata e la spinta a rendere servizio, ci sarò, per tutto il resto… sia fatta la Sua volontà.
Anche perché al finale questo è, tanto vale darsi l’opportunità di fare meglio che si può finché ci siamo, nel rimandare, come ho argomentato nel mio libro “Fiamma Divina – Lo Spirito prende Corpo“, dedicando alla questione un intero capitolo, oggi è un giorno in meno, non uno in più.
Facciamone tesoro!
L’esagono, il fiore della vita e il drago.
Tutto quello che prevarrà, sempre, è la vita, con il suo ordine e la sua armonia, con il suo muoversi e il suo evolvere.
Noi siamo parte integrante della vita, portiamo in noi i medesimi codici, le medesime funzionalità in quanto, seppur distinti, siamo parte del Tutto in ogni sua sfumatura.
Nella dualità comprendiamo l’unità, la fusione, l’Uno di cui tanto si dice.
Siamo ancora lontani da quell’Uno e non credo che dicendolo faccio chissà quale rivelazione, come stanno andando le cose è sotto gli occhi di tutti e chi queste non le vede è perché sostanzialmente è un illuso.
Inutile predicare il pensiero positivo o farsi foto in posizione meditativa con abiti da santone strettamente bianchi che altrimenti pare brutto, inutile.
Così com’è inutile fare finta di non vedere o che vada tutto bene.
La vita ci chiede di affrontare, adesso, ci chiede di integrare davvero quel Drago, di lasciare che dentro di noi quel qualcosa che da sempre andiamo ricercando davvero accada.
Il punto non è “Riconosci te stesso”!
Bensì è “Riconosci te stesso”?
L’esagono, il fiore della vita e il drago.
Il flusso ha dei tempi nel non tempo, la natura si esprime in tutta la sua forma attraverso un processo evolutivo, siamo noi i poveri illusi che credono che le cose siano istantanee.
Nulla è istantaneo, eppure tutto è istantaneo, questo il paradosso che la ragione non contempla.
Tutto è, eppure Tutto segue il flusso della naturalità delle cose.
Tutto ormai è manifesto, eppure ancora guardiamo altrove per la paura di vivere.
Il Drago si è mangiato una testa, ha integrato quello che egli stesso è, lo ha accettato.
E tu, Riconosci te stesso?
E fu sera e fu mattina…
Torneremo a guardare le stelle.
Procedo contemplando il mistero che mi avvolge e nel quale respiro il soffio Sacro della vita.
Se vuoi approfondire le argomentazioni che tratto ho pubblicato un libro che potrebbe fornire un ottimo contributo alla tua evoluzione, puoi prenderlo qui.
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Con Forza, Coraggio e Fede.
Siate Luce!
Stefania Ricceri