Se hai Fede non hai paura.

Dunque proseguo, so che mi sentirai, so che lo sentirai dentro di te.

Ma io ho Fede?

Che dolore invadente percepisco nel sentirmi scoperta, tutto è messo in Luce e mi acceca sulle prime.

Vorrei distogliere lo sguardo, restare comoda senza dover avanzare in quel luogo irto e scosceso che è la mia profondità.

La via di fuga però non c’è.

Nella grande Luce che mi avvolge scorgo fatica, resistenza, dolore.

Ricordi riemergono e si riaffacciano tra i miei pensieri e la mente comincia a girovagare negli archivi in cerca di qualcosa che possa riportarla là a sentire quelle vecchie emozioni.

Ma io ho Fede?

Scendo più giù e mi sento persa, travolta da una valanga di emozioni che posso chiamare con il nome di ansia, paura, frustrazione, senso di inadeguatezza, sconforto, solitudine disarmante, destabilizzazione.

La terra trema sotto i miei piedi e avverto un richiamo a poggiarli bene al suolo.

Respiro il mio affanno, le mie pene, i miei sensi di incompiuto, di colpa, di precarietà.

Gli odori si fanno lenti, densi, lo smarrimento mi fa sentire soffocare e in quel respiro affannato scelgo di lasciare che sia, così, soffocato, ma in espressione, vivo.

Se hai Fede non hai paura.

Un formicolio s’insinua dai miei piedi, su per le gambe queste iniziano a tremare e lascio che sia permettendomi di sentirmi smarrita e vulnerabile.

Poi avverto il calore del mio corpo, sento il sangue scorrere nelle mie vene come un fiume in piena, lo avverto in ogni parte e il cuore inizia a battere in maniera meno irruente.

Ma io ho Fede?

Ad occhi chiusi scendo nel mio mare profondo, tutto è silenzio, si muove e tutto è vivo.

Riaprendo gli occhi  ecco il mio promemoria impresso sul polso sinistro:

“Fidem“.

Lo feci per ricordare, nei momenti in cui mi sentivo perduta e sola, di nutrire dentro di me la Fede sopra ogni cosa.

Dunque le mie emozioni si placano, il mio respiro si fa cheto, il mio cuore una danza armoniosa.

Quante volte mi sono sentita smarrita nei viali della Vita.

Quanto dolore e sofferenza nel sentire dentro la paura di non riuscire a farcela.

Eppure sono ancora qui, e adesso questa luce non la sento più così invadente, la sento penetrarmi e avvolgermi, cullarmi.

Nel ricordo di ciò che ero, nell’aver compiuto gli errori di un essere umano in cerca di sé stesso, ora mi accorgo e rivolgo lo sguardo a quello che sono oggi.

Con coscienza che non vi è fine al processo evolutivo perché domani sarò ancora altro e poi altro e poi altro.

Dunque avviene un incontro speciale e quello che ero si fonde con quello che sono.

Non più scissione e rimpianto.

Non più separazione e vergogna.

Non più rifiuto e resistenza.

Bensì integrazione e trasmutazione.

Il che mi porta a lasciare andare il ricordo di ciò che ero come un errore umano.

A lasciare andare il senso limitante di una credenza ancestrale.

E quindi ad accogliere e sentire.

Ad espandere e sentire.

Ad evolvere e sentire.

Respiro e avverto il Mistero dell’esistere.

Ma io ho Fede?

Se hai Fede non hai paura.

In tutte le pieghe della Vita, moltissime volte non ne ho avuta.

Mi ci è voluto tempo per comprendere che mancava qualcosa per rendere il mio procedere diverso, intenso sì, ma acceso davvero.

Acceso di quel qualcosa che avverto dentro e che non so spiegare a parole, perché in fondo di parole non ne ha.

Piuttosto è una vibrazione, qualcosa che percepisco muoversi dentro di me e che mi ricorda che sono viva e che vivere è un mio diritto, ma sopratutto che la Vita, se sono qui, mi vuole.

La Fede non è qualcosa che si può comandare, non basta decidere di avere Fede.

Anche perché poi la Vita ti manda subito una prova da affrontare, non è così automatico.

Anzi.

Abbiamo perduto la Fede senza neanche accorgercene.

Siamo stati distratti, ci siamo fatti prendere dal ritenere più importante l’apparire che l’essere.

Ci siamo smarriti senza accorgerci che ci stavamo smarrendo.

Adesso ce ne stiamo rendendo conto nel trovarci in una landa desolata.

Certo, siamo ancora al punto in cui diamo la colpa fuori per esserci persi. 

Al sistema, al governo, alla famiglia d’origine o quella acquisita, non importa cosa o chi, purché non sia nostra la responsabilità.

Eppure, mi domando, dov’ero io quando mi stavo smarrendo?

Cosa facevo?

Dove guardavo?

Ebbene, non c’ero, ero distratta, non sentivo, non vedevo.

Dunque la responsabilità è mia e mia soltanto.

Ma adesso no, ora la Fede la coltivo, giorno dopo giorno, dentro di me.

Sì, perché la Fede va coltivata, curata, accudita, protetta, nutrita.

Ecco perché non ci si deve distrarre.

Ho compreso a suo tempo, che è la Fede che muove il mondo e che dal momento in cui metto la Fede al primo posto, tutto il resto viene da solo.

Ma io ho Fede?

Ora in buona parte sì, la sto coltivando e nutrendo, dentro di me.

Se hai Fede non hai paura.

Allora oggi sai che faccio?

Quando ho paura mi fermo.

Anche perché la paura pietrifica.

Quindi appena la sento dentro di me si affaccia subito la domanda:

Ma io ho Fede?

E succede che dico di no, ma anche lì, quando accade che dico di no, ci sto dentro e mi metto in ascolto del mio corpo.

Aspetto, aspetto fino a che non avverto una smorzata, uno spiraglio, lì allora respiro a pieni polmoni e quello spiraglio lo faccio diventare una voragine permettendo che la Fede che ho in altro s’insinui e scaldi quello spazio impaurito.

Mi accorgo di come tutto si placa, di quanto tutto inizi ad acquisire una sostanza diversa e di come ogni cosa diventi assolutamente affrontabile.

Se oggi ti scrivo queste parole è perché adesso è necessario tornare a coltivare e nutrire la Fede.

Ci attendono momenti importanti, molte cose cambieranno in questo tempo e riaccendere la Fede ci permetterà di continuare ad esserci.

Questa settimana la Vita ci manda un messaggio importante invitando ognuno ad iniziare a coltivare e nutrire la Fede.

E ricordiamo un’altra cosa molto importante:

Nulla muore ma tutto si trasforma.

Il viaggio è impegnativo, ma ognuno di noi si sta dirigendo in quello che è il proprio posto nel mondo.

Accadrà, lungo questo viaggio, che alcune strade si rompano e che per procedere sarà necessario prendere altre vie.

Ma mi raccomando, mai smettere di camminare, siamo diretti verso quello che siamo nel posto migliore per noi.

Geograficamente, ogni cosa, a momento opportuno, ci sarà chiara.

Adesso la cosa importante è rispondere sì ad una semplice domanda:

Hai tu Fede?

Se hai Fede non hai paura.

Lasciati ispirare…

FIDEM

Umani Divini.

Divini Umani.

Torneremo a guardare le stelle.

E fu sera e fu mattina…