Lungo il gioco del confondere per mutare e del mutare per confondere.
Il senso del torbido lungo il gioco del confondere per mutare e del mutare per confondere porta gli individui a ritenere che le cose siano come poi effettivamente non sono.
Tutto chiaro?
No.
Non c’è chiarezza e non c’è nemmeno intenzione di farla questa chiarezza in quanto, tutto si ritiene buono o meno buono soffermandosi solamente alla superficie.
Spazio che crea impressioni e apparenze che con il tempo mostreranno ben altro disegno.
Sul tavolo ci sono cose che li per lì possono risultare utili, importanti, sostanziose, ma chi ha messo quelle cose sul tavolo?
Chi si è premurato di apparecchiarlo così al fine di indurre chi lo vede a credere che vi sia sostanza?
Cose accampate e ammucchiate danno impressione di abbondanza, di sostanza, ma in verità è poi così?
E chi si sofferma ad osservare se in quel traffico di cose, in apparenza succulente e liberatorie, vi sia davvero quel che sembra?
E se tutta quella roba voglia non portare l’individuo a buttare l’occhio a ciò che sta maturando sotto il tavolo?
L’essere umano si confonde spesso, è risaputo.
È quello che abbassa il volume della radio per fare retromarcia e parcheggiare.
Quello che, sempre rimanendo in tema, quando deve parcheggiare e si trova molti posti in cui poterlo fare, non sa dove posteggiare, confondendosi.
L’essere umano è quello che inneggia alla libertà senza poi fare niente per viverla la libertà.
Lo stesso che si beve tutto purché non si debba mettere in prima linea e non gli venga tolta la possibilità di andare allo stadio a vedere dei tizi che si dimenano per una palla dimenandosi anch’egli se questa entra in una porta per lui sbagliata, ad esempio.
Ma Il Tredicesimo Arcano non è dello stesso avviso e apre le porte della settimana che va dal 10 al 16 Giugno raccontandoci cose interessanti.
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Il senso del torbido lungo il gioco del confondere per mutare e del mutare per confondere.
Energia infuocata mossa dal vento che soffia forte e alza tanta polvere rendendo tutto torbido, confuso, confondente.
Al suolo un vortice di correnti fanno girare veloci tante cose e nello scriteriato movimento, sembra che quando il vento si sarà placato, poi si riporrà ogni cosa nuovamente in ordine.
Ma la corrente che il vento produce, cosa sta muovendo nel sottosuolo?
In che maniera vanno organizzandosi le cose al buio di un riparo nel sotto?
E da quel buio, cosa sta maturando che poi emergerà in superficie?
Queste sono le domande che dovremmo porci nell’osservare il focoso vento.
Lo stesso che porta ad udire e leggere parole come “frociaggine” e “stronza” mentre la partita a RISIKO prosegue e anzi, si intensifica.
Perché le parole sono importanti, sopratutto se vengono espresse da quelli che dovrebbero rappresentare le alte “sfere” della spiritualità e della politica.
Ma, queste sfere, sono davvero così alte?
E se sì, per quale motivo l’umano medio di questo se la ride?
Per non piangere, mi direte voi, ma, se ogni volta si ride per non piangere, quando le cose si faranno davvero serie, quando il decadimento si renderà pienamente manifesto in tutte le sue forme e quello che oggi vediamo lontano poi lo troveremo sotto casa, cosa si farà?
Si riderà, ancora?
Ne siamo proprio sicuri?
E ancora si crede alle apparenze e ci si affida alle impressioni senza voler vedere a fondo cosa succede.
Beh, in fin dei conti questo è ora, apparenza e impressione.
Il senso del torbido.
Per come si muovono le cose, il genere umano sta in un processo di auto distruzione senza neanche accorgersene.
Così per come procede, non è necessario il cataclisma di cui tanti parlano.
Ma quei pochi che volgono lo sguardo in sé e ascoltano il flusso del mistero dell’esistere, sentono che ora è necessario stare, sentire, ossrvare.
La natura continua a slittare la maturazione dei frutti, il clima racconta di mutamento, non certamente da attribuire all’umano, povero illuso.
Ora ci troviamo dinanzi a due forze, una è quella umana che spinge per il dominio assoluto, l’altra è quella della natura che segue la via del processo trasformante.
Inutile dire che sarà la natura a vincere, come, forse, ci piacerà un po’ meno, ma tant’è.
Dunque, mentre ci troviamo nell’energia del mese di Giugno e riprendiamo un po’ di fiato e di energie, suggerisco di mantenere discernimento.
E se il torbido non consente una buona visione, la cosa migliore sarebbe fermarsi, stare, osservare.
Qualcosa finisce, qualcosa matura e qualcos’altro inizia.
L’estate sarà interessante in vista dell’autunno.
Calda e acquosa, calda e terrosa.
Il senso del torbido.
Il Tredicesimo Arcano è una forza dirompente, inevitabile; invita ad osservare meglio, perché queste apparenze ingannano e ce ne accorgeremo presto.
Pone l’individuo a mantenere la necessaria centratura, perché qualcosa va chiudendosi definitivamente, a compiersi come fase di un processo trasformante.
Il suo messaggio è proprio quello di non fermarsi alle impressioni e alle apparenze, perché c’è qualcosa là sotto che spinge per emergere e lo farà in maniera piuttosto irruente.
Allora la domanda è: dove stai guardando?
All’esponenziale o alla sfumatura?
Alla superficie, oppure ricerchi la sostanza veritiera delle cose?
Ma sopratutto, quella sostanza, senti dentro di te di volerla vedere e affrontare?
In ogni caso, i tempi sono maturi e la Vita non porta mai ad affrontare qualcosa per cui non siamo pronti, anche se razionalmente non ci riteniamo tali.
Il senso del torbido va propagandosi a macchia d’olio, presta attenzione a non scivolare…
Osserva piuttosto in te la relazione che hai con te e domandati se quanto vedi fuori corrisponde a quanto si muove in te.
E se quanto vedi fuori non corrisponde, riparti da te e manifesta quel concetto famoso che dice che il cambiamento inizia da dentro.
Te lo dico perché l’opera disgregante farà altri passi, il flusso cosmico opera invece nel ritrovarsi, dentro prima e fuori poi.
L’equilibrio delle cose origina da un togliere, tagliare, lasciare.
Il senso del torbido.
Il Bagatto volge lo sguardo a L’Appeso.
È un monito, un invito ad andare oltre i giochi di prestigio che non manifestano magie propriamente benefiche.
Non farti travolgere da ciò che vedi sul tavolo, guarda sotto di esso cosa si trova perché non è ciò che è evidente ad essere veritiero, bensì ciò che non si vede a colpo d’occhio.
Il flusso energetico ti sta parlando di osservare, bene, cosa sta accadendo perché tu possa andare oltre alle apparenze e alle impressioni.
Perché tu possa discernere in maniera sana e accorta, perché la falce sta per compiere la sua azione decisa ed è bene scansarsi e lasciare che si mangino tra di loro, lasciare che l’umano medio decada definitivamente con tutta la sua illusoria fuffa.
Resteremo, resterete, resteranno in pochi; ma da pochi, diverremo, diverrete, diverranno, molti e molti e molti.
Ci auguro di accorgerci e di accorgerci di accorgerci.
A tutti i Guerrieri dell’Esercito Celeste.
Lasciati pervadere, la linea Sacra sta per accendersi, l’alba è prossima.
Segui la Via che va illuminandosi di Blu…
Nel nome di Michele.
Ogni cosa riporta alla natura e alla naturalità delle cose.
Siamo verso l’ingresso del Nuovo Rinascimento.
L’era della Interezza è alle porte, la Stirpe dei Puri si va formando…
FIDEM
Umani Divini.
Divini Umani.
Torneremo a guardare le stelle.
E fu sera e fu mattina…
Stefania Ricceri
Tarologa • Autrice
Procedo contemplando il mistero che mi avvolge
e nel quale respiro il soffio Sacro della Vita.
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Siate Luce!
Stefania Ricceri
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